Questo mese Vi presentiamo una “perla” del Lago di Garda, sicuramente la conoscerete ma in ogni caso una visita è d'obbligo; si parla di Sirmione. La nostra visita inizia proprio dal centro storico del borgo, si supera il ponte del castello e…si entra nella fiaba.
Il castello è un po' il simbolo di Sirmione, avvicinandosi se ne ammira il profilo, le mura e le merlature, le torri e i camminamenti ma, entrando troveremo anche la darsena, un po' inaspettatamente, una sorta di porto dentro ad un castello.
Questa fortificazione risale al trecento per merito della famiglia dei Della Scala di Verona per questo venne assunto il nome di Rocca Scaligera, ovviamente venne immaginata come fortezza difensiva che fosse in grado di coprire il territorio di Verona ma, in seguito, tale funzione venne assunta dalla rocca di Peschiera e Sirmione divenne caserma e deposito, questo fino agli inizi del '900 quando, una attenta ristrutturazione le restituì l'aspetto che vediamo oggi.
Come tutti i castelli che si rispettano anche il Castello Scaligero, secondo una antica tradizione, ospita un fantasma. Infatti in un tempo passato abitavano due nobili sposi, Ebengardo e Arice, finché una notte un cavaliere di passaggio, tale Elaberto del Feltrino, chiese ospitalità, conobbe Arice e se ne invaghì tanto da tentare di prenderla con la violenza e, nella colluttazione, Arice rimase uccisa, giunse Ebengardo che immediatamente la vendicò uccidendo il cattivo ma, da quel giorno, vaga disperato per il castello. Se non incontrerete il fantasma è consigliata la salita al mastio da cui si gode una vista mozzafiato sul lago.
Ma proseguiamo il nostro giro con uno dei più affascinanti siti archeologici del Paese, le Grotte di Catullo cioè i resti di una villa romana del I° secolo avanti Cristo. Una tappa obbligatoria per gli amanti della storia, ma con la possibilità di perdersi in panorami unici ed incantevoli. Le prime notizia sono del lontano '400 quando alcuni viaggiatori trovarono sulla punta di Sirmione quelle che a loro apparvero come grotte naturali, in seguito tornarono alla luce i resti di una prestigiosa villa romana che la tradizione affibbiò a Valerio Catullo anche se il poeta visse prima della costruzione di quella villa, in ogni caso il nome rimase anche se i veri proprietari appartenevano alla gens Valeria di Verona.
In ogni caso all'interno dell' area archeologica si può visitare il Museo Archeologico che ospita oggetti provenienti addirittura da antichi siti di palafitte che circondavano la penisola di Sirmione e, naturalmente, reperti di età romanica e medioevale. Ma proprio sotto le Grotte possiamo, superando un cancello si può trovare un luogo dall’
atmosfera esotica, acque cristalline e vegetazione selvaggia, rocce bianche e lisce levigate dalle onde, siamo alla Spiaggia Giamaica.
Sempre a Sirmione si può visitare L'Ecomuseo della Pace, nato da un progetto di collaborazione con il Parco Regionale del Mincio e i comuni del territorio come Castiglione, Desenzano, Lonato, Volta Mantovana ed altri; lo scopo è proporre un video itinerario che unisce i territori delle battaglie del risorgimento ma andando a scoprire le loro bellezze storiche, naturali e paesaggistiche; quindi un patrimonio di storia, cultura, arte ed enogastronomia.
Sempre nel centro storico possiamo trovare il Palazzo Callas Exibitions esattamente in Piazza Carducci destinato ad ospitare mostre e grandi eventi, con una superficie espositiva di oltre 400 mq. e una splendida sala convegni. In questo periodo ospita la mostra Se guardi il mondo da un oblò.
Il nome deriva ovviamente dal grande soprano Maria Callas che amò questi luoghi tanto da soggiornare lungamente in città e, oltre che nel palazzo, è ricordata con iniziative musicali e numerosi luoghi di interesse come giardini ed angoli pittoreschi. Consigliamo poi una passeggiata sul lungolago, troveremo il Lido delle Bionde che non sono affascinanti turiste scandinave ma le sorgenti termali conosciute fino dall' antichità per i numerosi benefici, lungo questo itinerario troveremo la villa ove abitò Maria Callas, e la chiesetta romanica di San Pietro in Mavinas luogo raccolto e intriso di spiritualità immerso in contesto di rara bellezza.
Come facciamo sempre nelle nostre gite ora diamo una occhiata alle eccellenze enogastronomiche, intanto ricordiamo che da queste parti l'olio extra vergine di oliva è DOP e rappresenta una costante nei piatti della cucina locale, ma vediamo le proposte del lago: Bigoli con le sarde, piatto della tradizione che valorizza la pasta all'uovo fatta saltare con le sarde fresche rosolate.
Tortellini di Valeggio, la loro morte è l brodo di carne insaporito nel Bardolino.
La carbonera, cibo quotidiano degli antichi carbonai costituito da polenta formaggio del Monte Baldo e olio. Carne salada, fesa di manzo marinata e aromatizzata da mangiare cruda o cotta con fagioli.
I pesci del lago, citiamo tra gli altri il lavarello ai ferri, il carpione alla griglia, luccio in salsa, sarde alla brace, baccalà e zuppa di pesce del lago. E per dolce la cassata gardesana, cugina della cassata siciliana, un semifreddo a base di ricotta, frutta candita e miele servita con un filo d'olio.
Due parole sul vino che da queste parti si chiama Bardolino classico o superiore di colore rosso, Custoza e Lugana per i bianchi, senza dimenticare L'Amarone e una rarità come il Groppello.
BUONA GITA A TUTTI

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