Veniamo a noi. Peschiera Borromeo ha un nuovo Sindaco, si tratta di Andrea Coden (si pronuncia Codèn in quanto il suo ceppo familiare è originario del Veneto) e a lui vanno, da parte della nostra Redazione, le congratulazioni e i migliori auguri per il lavoro (molto, molto impegnativo…) che si accinge ad affrontare.
L'affluenza è stata, come nel resto dei Comuni interessati al “ballottaggio”, molto bassa: solo il 36,89% (mentre era stata lievemente superiore la percentuale di votanti per le elezioni al Parlamento europeo =59,40%)
Le percentuali del ballottaggio sono riferite agli elettori aventi diritto al voto (cioè 19.762 persone) ma, se ricalcoliamo i voti espressi in rapporto all'intera popolazione di Peschiera Borromeo (pari a 24.500 abitanti) queste piccole percentuali crollano in modo drammatico e ci dicono che Andrea Coden è stato scelto 16,20% dei peschieresi, mentre il suo antagonista Mario Orfei ha potuto contare sul 13,07% di voti.
Questa considerazione nulla toglie alla piena validità dell' investitura e alla legittimità di Andrea Coden nel ruolo di Sindaco di Peschiera, ma apre la strada a due domande:
1. Perché calcolare le preferenze in rapporto all' intera popolazione?
2. Perché questa scarsissima affluenza?
Le risposte alla prima domanda sono semplici.
Il cittadino minorenne, dalla nascita in poi, è portatore di diritti e cautele pari all'adulto: dal diritto di trovare un pediatra, al posto nell'asilo nido, alla passeggiata in carrozzina senza fare lo slalom fra le buche. Analogo discorso vale per l'infanzia e l'adolescenza con diritti che vanno dall' istruzione e lo sport in ambienti sicuri e salubri, al supporto psicologico (per i disagi alimentari e comportamentali sempre più precoci), alla distanza di sicurezza da pedofilia e tossicodipendenze.
Molto più complesse sono le risposte, o meglio le ipotesi, circa la scarsa affluenza.
Partiamo da presupposto che il 63% dei peschieresi che ha disertato le urne (pur sottraendo quelli che erano lontani per vacanza o lavoro) non sia composta da ricconi in grado di sostituire, con il ricorso al privato, tutti i servizi che “deve” erogare il Comune.
Quindi la domanda diventa ancora più perentoria: “Perché hai affidato al voto di altri la soddisfazione di tuoi bisogni? “A questo punto le probabili risposte e le repliche non si contano.
Risposta: Perché nessuno dei programmi presentati dai candidati incontrava il mio favore.
Replica: [Ma, li hai letti? Hai partecipato agli incontri fra i candidati? Hai parlato con loro o ti sei limitato/a ad abbuffarti ai rinfreschi?]
Risposta: Perché la politica mi ha schifato
Replica: [Bravo/a, ma non sei proprio tu a dire che va tutto male e che bisogna cambiare? E, quando è il momento di farlo stai spaparanzato/a sul divano?]
Risposta: Perché ci sono sempre le stesse facce!
Replica: Molto bene, perché non provi a metterci la tua faccia che, dal numero di selfie che ti fai, è presente e attiva sulle chat di mezzo mondo!
… e potrei andare avanti così all'infinito …
Un'altra componente della popolazione che si astiene dal voto – stando a quanto ci dicono le ricerche più serie e aggiornate – è formata dal numero sempre crescente di “nuovi poveri” la cui esigenza maggiore e quella di apparecchiare la tavola almeno una volta al giorno …
Ma non sembra questo il caso di Peschiera Borromeo per cui, secondo informazioni da parte della Caritas parrocchiale, il numero di assistiti è invariato, sebbene oggi sia in crescita il numero di italiani rispetto agli stranieri.
Per cui caro amico, cara amica che non avete votato: non avete nessuna scusante.
Fatemi solo un piacere: «Non provate nemmeno a lamentarvi». Daniele Bertoni
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