Per cyberbullismo si intende una forma di bullismo attuata attraverso internet e i social media con azioni di violenza verbale e umiliazioni, ripetute e protratte nel tempo. Purtroppo, è un fenomeno di grande attualità e in continua crescita, nonostante i tentativi di contrastarlo. Secondo uno studio recente commissionato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa ne è vittima un ragazzino su sei in età scolare e circa il 12% dei teenager riferisce di aver commesso atti di cyberbullismo verso altri.
I cyberbulli prendono di mira un coetaneo e iniziano a mettere in atto una serie di azioni on line, volte a denigrarlo, danneggiarne la reputazione e ad escluderlo dal gruppo dei pari, ad esempio lo insultano o deridono attraverso i social network, lo minacciano fisicamente attraverso la rete, diffondono on line pettegolezzi sul suo conto. In altre parole lo coprono di vergogna. Le emozioni che si riscontrano nelle vittime di cyberbullismo sono, infatti, forte imbarazzo e un profondo senso di vergogna.
Gli effetti psicologici sulla vittima sono particolarmente pervasivi, anche per via delle caratteristiche peculiari del cyberbullismo. Mentre il bullismo tradizionale si verifica solitamente nell'ambiente scolastico, negli ambienti sportivi o di ricreazione e si limita alle situazioni in cui la vittima è presente fisicamente, il cyberbullismo può attuarsi in qualunque momento della giornata e penetra nella casa, nella stanza del soggetto che ne è bersaglio. Inoltre, nella maggior parte dei casi gli attacchi vengono perpetrati in forma anonima.
L'anonimato, la distanza fisica dalla vittima, la mancanza di un feedback diretto sugli effetti delle proprie aggressioni favorisce nei cyberbulli il processo di decolpevolizzazione e aggrava il disimpegno morale e l'assenza di empatia, caratteristiche spesso già presenti in coloro che compiono episodi di violenza.
Una particolare forma di cyberbullismo è quella legata al sexting. Il sexting consiste nell'inviare selfie intimi, senza vestiti o a sfondo sessuale, accompagnati spesso da messaggi o video dai contenuti sessualmente espliciti. Queste immagini, inviate al proprio fidanzato o agli amici, possono trasformarsi in una potente arma quando chi riceve le immagini le fa circolare sul web, allo scopo di danneggiare la reputazione dell'altra persona. Ad essere vittima di questa forma di cyberbullismo sono più frequentemente le ragazze.
La consapevolezza di non poter prevedere dove e quando si sarà colpiti, l'anonimato dell'aggressore e l' esposizione ad una estesa platea di potenziali spettatori amplificano la valenza persecutoria degli attacchi cybernetici, suscitando un maggior senso di insicurezza, profondi sentimenti di solitudine, e diffidenza nei soggetti che li subiscono, con scarsa apertura e fiducia verso gli altri. Ciò costituisce un ostacolo alla disponibilità di chiedere aiuto da parte delle vittime stesse.
Essere vittima di attacchi ripetuti e insistenti può provocare effetti negativi che vanno da un abbassamento dell'autostima, perdita della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità di reazione, ai problemi di identità, all'ansia, alla paura e alla depressione, a disturbi della sfera alimentare, fino ad estremi gesti suicidari.
La gravità delle conseguenze mette gli adulti di fronte alla necessità di un grande sforzo educativo e di sensibilizzazione, che ponga attenzione sia alle vittime sia ai cyberbulli, i quali vanno resi consapevoli che non tutto rimane chiuso nella dimensione virtuale e vanno aiutati a capire che quello che fanno in rete sortisce effetti nella realtà.
Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti.
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