Il barbonismo domestico è un fenomeno di isolamento sociale sommerso, che riguarda soggetti che, per vari motivi, scivolano verso un progressivo impoverimento economico e relazionale fino ad arrivare a chiudersi in casa e vivere in condizioni igienico sanitarie insostenibili. Le cause che possono portare una persona a vivere come un barbone nella propria abitazione sono diverse. Analogamente ai clochard senza fissa dimora, si tratta spesso di persone affette da disturbi psichiatrici. Rispetto al clochard, il barbone domestico risulta ancora più invisibile, in quanto vive “nascosto” nella propria casa e non arriva all'attenzione dei servizi sociali o delle associazioni di volontariato.
Secondo lo psicoterapeuta Fabio Meloni, una delle cause di questo fenomeno sarebbe la sindrome di Diogene: “A differenza del filosofo greco Diogene, che aveva scelto una vita povera dopo una acuta riflessione filosofica, i moderni Diogene si recludono nelle mura domestiche per una totale disattenzione alle proprie necessità basilari, come la salute o l'igiene.
L'autosegregazione praticata dai barboni domestici li tiene lontani da qualsiasi possibilità di relazione. Nel corso del tempo, quindi, le loro case si trasformano in vere e proprie discariche.”
Spesso, infatti, queste persone sono affette anche da disturbo di accumulo (disposofobia), ossia accumulano indiscriminatamente oggetti, perlopiù di scarso valore, e non riescono a buttare via nulla, fino a saturare ogni spazio della casa, con evidente compromissione delle condizioni igieniche. Non sempre peraltro si tratta di persone che vivono sole, a volte sono presenti dei familiari, i quali non riescono però ad arginare il comportamento di accumulo compulsivo. Gli accumulatori patologici possono reagire con insofferenza e rabbia ai tentativi dei parenti o di altre persone di ridurre i beni accumulati. Vi è un legame eccessivo con gli oggetti, che vengono sovrainvestiti e assumono un valore affettivo. Da una parte, gli accumulatori conservano gli oggetti perchè ritengono che, prima o poi, potrebbero servire; dall'altra non riescono a separarsi dai beni perchè per loro ciò equivale a “buttar via” un pezzo di sé, della propria storia, dei propri rapporti importanti.
Il progressivo scivolamento nel barbonismo domestico può essere conseguenza di eventi traumatici, come ad esempio gravi lutti, o la perdita del lavoro con compromissione delle condizioni economiche. E' ipotizzabile, da un lato, che l'accumulo sia funzionale a gestire il trauma, a difendersi dalla sofferenza ad esso associata, che resta come “cristallizzata.” Dall'altro lato, il ritiro tra le mura domestiche segnala paura verso il mondo esterno e, nei casi più gravi, possono esservi idee persecutorie.
In genere, ad attirare l' attenzione e a “rivelare” l'esistenza del loro disagio, sono proprio le pessime condizioni igieniche in cui questi soggetti versano. A volte, sono i vicini di casa i primi a segnalare i problemi igienici e di sicurezza, rivolgendosi all'amministratore di condominio e alle autorità. A questo punto, però, si pone la questione di come intervenire e di come aiutarli. Queste persone sono spesso inconsapevoli di vivere un disagio e tendono pertanto a rifiutare l'aiuto. Si tratta di situazioni molto delicate e difficili in cui è necessario valutare caso per caso il tipo di intervento da effettuare, che può richiedere il coinvolgimento di più figure professionali per l'avvio di un percorso di riabilitazione psicologica.
Dr.ssa Stefania Arcaini
Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti.
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